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Martedì 16 Dicembre 2025

Le medie imprese del Mezzogiorno: nel 2025 due imprese su tre prevedono una crescita del fatturato L’80% è pronto ad aprirsi a nuovi mercati entro due anni

Sono più ottimiste sull’andamento del proprio giro di affari, più propense ad aprirsi ai nuovi mercati internazionali, più interessate alla transizione ecologica. È questo l’identikit delle medie imprese del Sud, messe sotto la lente di ingrandimento nel rapporto “Scenario competitivo, ESG e innovazione strategica nelle medie imprese del Mezzogiorno” dall’Area Studi di Mediobanca, dal Centro Studi Tagliacarne e Unioncamere presentato oggi a Matera.

Si tratta di un comparto che, in ventotto anni, è pressoché raddoppiato arrivando a contare 408 società produttive di capitali a controllo familiare italiano, ciascuna con una forza lavoro compresa tra 50 e 499 unità e un volume di vendite tra i 19 e i 415 milioni di euro, e che ha generato l’11,8% del valore aggiunto manifatturiero prodotto nell’area.

Nel 2024 il fatturato delle medie imprese del Mezzogiorno è cresciuto dell’1,8% (contro un calo dell’1,7% delle altre aree del Paese), dopo un aumento complessivo del 78,1% registrato nel precedente decennio (vs il 52,8% degli altri territori). Nel 2025, il 65,4% di queste realtà del Sud prevede di chiudere con un aumento del fatturato (contro il 55,4% di quelle del Centro-Nord). Tuttavia, le sfide non mancano: per il 23,2% delle Mid-Cap meridionali, ad esempio, il mismatch di competenze rischia di frenarne la crescita, mentre il 41,3% ritiene che la burocrazia potrebbe ostacolare il percorso verso la sostenibilità. In aggiunta, tra le principali preoccupazioni figurano la concorrenza di prezzo e il caro-energia, indicati da circa due terzi del campione. Guardando al futuro, nei prossimi due anni, per rispondere alle criticità del contesto – a partire dai dazi – il 79,6% delle Mid-Cap meridionali dichiara di voler espandere la propria presenza in nuovi mercati (contro il 68,3% riferito alle altre aree). Inoltre, per supportare la propria transizione ecologica, tre imprese del Mezzogiorno su quattro puntano a ridurre le fonti fossili e ad adottare energie rinnovabili (contro il 66,6% del resto d’Italia).

 

“Le medie imprese del Mezzogiorno si confermano un importante volano di crescita del Sud e stanno dimostrando di poter correre anche più velocemente di quelle del Centro-Nord”. Lo ha detto il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, che ha aggiunto “per questo vanno sostenute rimuovendo gli ostacoli che ne frenano lo sviluppo, a partire dagli incentivi per l’export e i servizi per l’internazionalizzazione dove le Camere di commercio possono dare il loro concreto supporto. Soprattutto dopo le difficoltà create dai dazi Usa”.

 

“La crescita delle medie imprese del Mezzogiorno e la loro intenzione di reiterarla nel prossimo futuro segnalano la felice intersezione tra due attributi: quello geografico e quello relativo a uno specifico modello capitalistico. Si tratta di una tendenza che merita di essere sostenuta sia dal decisore pubblico sia dagli attori del mercato finanziario, penso in particolare a quei fondi di private equity che si fanno portatori di una vera proposta imprenditoriale e non semplicemente di misure di puro efficientamento” sostiene il direttore dell’Area Studi Mediobanca, Gabriele Barbaresco.

 

"Le medie imprese lucane e quelle del Mezzogiorno sono le vere campionesse del capitalismo familiare e si mostrano pronte alle sfide globali: dalle transizioni in atto all’espansione su nuovi mercati. Sta a tutti noi sostenere questi sforzi di innovazione e internazionalizzazione, rimuovendo gli ostacoli e snellendo al massimo la burocrazia” ha sottolineato il presidente della Camera di commercio della Basilicata, Michele Somma.

 

Tra sfide e opportunità, le medie imprese del Sud continuano a crescere

Nel decennio 2014-2023 le medie imprese del Mezzogiorno hanno registrato una crescita del fatturato pari al +78,1% che si confronta con il +52,8% delle altre aree. Anche il tasso di competitività nello stesso arco temporale risulta di quasi 25 punti percentuali superiore agli altri territori. Peraltro, la tendenza positiva del giro d’affari è proseguita nel 2024 con un ulteriore incremento dell’1,8% (vs il -1,7% rilevato negli altri territori). Le Mid-Cap del Sud Italia mostrano inoltre maggiore ottimismo per il 2025: il 65,4% prevede di chiudere l’anno con un aumento del fatturato (55,4% nelle altre aree) e un ulteriore 21,2% stima di mantenerlo stabile (vs il 20,6%). Il contesto rimane tuttavia sfidante. A preoccupare le aziende di media dimensione è soprattutto la concorrenza di prezzo temuta dal 64% di quelle meridionali e dal 70,7% di quelle centro-settentrionali, mentre la competizione sulla qualità appare meno rilevante (22% vs 12,5%).

Fonte: Indagine Area Studi Mediobanca, 2025 (domanda a risposta multipla)

 

Tra i fattori di criticità, la fiscalità continua a penalizzare le medie imprese, soprattutto nel Mezzogiorno. Nel periodo 2014-2023, il livello di tassazione delle Mid-Cap meridionali è stato costantemente superiore rispetto a quello delle altre aree, con un divario che ha generato un impatto significativo. Se queste aziende avessero beneficiato della stessa aliquota applicata a quelle delle regioni del Centro-Nord, avrebbero risparmiato circa 230 milioni di euro in un decennio.

 

Il caro bolletta butta giù i margini in più di 6 medie imprese del Sud su 10

A pesare sul clima di incertezza sono anche gli alti costi dell’energia. Oltre il 60% delle imprese del Mezzogiorno segnala di avere subìto un aumento della bolletta energetica (contro poco più del 50% delle altre aree). L’incremento di questi costi ha avuto un impatto significativo sui margini in più di 6 Mid-Cap del Mezzogiorno su 10 (55,5% nel Centro-Nord). Per far fronte al rincaro energetico, il 25,5% ha scelto di investire – o prevede di farlo – nelle fonti rinnovabili, mentre il 22,3% punta sull’ammodernamento degli impianti esistenti per aumentarne l’efficienza.

 

Il mismatch colpisce 3 imprese su 4. Più formazione e automazione per combatterlo

Tra il 2014 e il 2023 l’occupazione delle medie imprese del Mezzogiorno è cresciuta del 34,5%, un ritmo superiore al +23,4% registrato nelle altre aree del Paese. La tendenza positiva è proseguita anche nel 2024, con un ulteriore incremento dell’organico pari al +5,2%, contro il +2,4% del resto d’Italia. Si tratta di segnali incoraggianti che si accompagnano, tuttavia, ad alcune fragilità strutturali. La presenza femminile si ferma al 12,9%, ben al di sotto del 26,2% rilevato nel Centro-Nord. Guardando all’età, il 21,4% dei dipendenti delle Mid-Cap del Sud Italia ha meno di 30 anni, meglio del 18% registrato altrove. Il problema più rilevante resta lo skill mismatch: 3 medie imprese del Mezzogiorno su 4 segnalano difficoltà nel reperire le competenze richieste, soprattutto tecnico-specialistiche. In questo ambito le aziende meridionali faticano, seppur meno rispetto a quelle delle altre aree (40,4% vs 55,3%). Le criticità riguardano anche i profili STEM (21,3% vs 18,9%) e green (19,1% vs 12,6%).

 

Competenze di difficile reperimento (quota % di medie imprese)

Fonte: Indagine Centro Studi Tagliacarne-Unioncamere, 2025 (domanda a risposta multipla).

 

La difficoltà di reperimento delle competenze incide sul carico di lavoro dei dipendenti per il 47,8% delle Mid-Cap meridionali (contro il 49,4% delle altre aree) e sui costi di gestione per il 36,2% (contro il 37,4% del Centro-Nord). Questa criticità, inoltre, rappresenta un freno alla crescita aziendale per il 23,2% delle aziende di media taglia del Sud, rispetto al 19,3% delle altre zone.

Per contrastare il mismatch, il 34,8% delle medie imprese meridionali punta ad investire in formazione continua e il 30,4% in automazione dei processi produttivi, similmente a quanto accade nelle altre aree (rispettivamente, 41,4% e 35,6%).

 

Il futuro delle medie imprese passa attraverso crescita e investimenti (soprattutto nel Mezzogiorno)

In risposta alle complessità del contesto economico, le medie imprese mostrano una forte propensione alla crescita. In particolare, il 79,6% di quelle meridionali dichiara l’intenzione di voler espandere la propria presenza in nuovi mercati nei prossimi due anni, una quota superiore rispetto al pur significativo 68,3% riferito alle aziende delle altre aree. Inoltre, 4 Mid-Cap del Sud Italia su 10 si dicono pronte ad aumentare la propria dimensione aziendale, contro il 28,9% di quelle localizzate altrove.

Gli investimenti rappresentano un altro pilastro strategico per le medie imprese del Mezzogiorno: il 61,2% prevede di incrementare quelli in tecnologia (vs il 54,3% di quelle delle altre aree) e il 51% è impegnato nello sviluppo di nuovi prodotti e servizi, in linea con il 53% del resto d’Italia. Particolarmente significativa al Sud è, inoltre, la spinta verso la sostenibilità con il 42,9% delle aziende che intende accelerare gli investimenti green, contro una quota più contenuta delle medie imprese degli altri territori (27,4%).

 

Principali obiettivi per la crescita dei prossimi due anni (quota % di medie imprese)

Fonte: Indagine Area Studi Mediobanca, 2025 (domanda a risposta multipla).

 

 

 

L’ambiente è fra le priorità ESG delle medie imprese del Mezzogiorno, ma la burocrazia frena la transizione

Le medie imprese del Mezzogiorno mostrano un particolare interesse per la transizione ecologica, persino superiore a quello delle aziende del Centro-Nord, anch’esse sensibili al tema. In dettaglio, il 73,7% delle imprese meridionali (contro il 66,6% di quelle centro-settentrionali) punta alla riduzione delle fonti fossili e all’adozione di energie rinnovabili. L’approccio circolare alla gestione dei rifiuti e la promozione del riciclo coinvolgono il 63,2% delle imprese del Sud, rispetto al 61,9% del Centro-Nord, mentre il controllo responsabile delle catene di approvvigionamento interessa il 55,3% delle prime, contro il 37,5% delle seconde.

Il principale ostacolo all’avvio di una strategia ambientale è rappresentato dalle difficoltà burocratiche, segnalate dal 41,3% delle medie imprese del Mezzogiorno e dal 32,9% di quelle delle altre aree.

 

Politiche UE sulla sostenibilità: per il 41,5% delle medie imprese del Sud uno stimolo, ma per il 13,8% un costo

La politica ambientale europea può rappresentare per il 41,5% delle medie imprese del Mezzogiorno un’opportunità per migliorare l’efficienza energetica (contro il 38,5% delle altre aree), ma per il 12,8% essa aumenta il peso burocratico (16%) e per il 13,8% costituisce un costo economico (15,5%). Inoltre, solo il 12,8% di queste imprese è propenso a cogliere le opportunità che le politiche green dell’UE offrono nell’ambito dell’innovazione tecnologica (7,6% nelle altre aree).

 

Effetto dazi, meno export verso gli USA più apertura ai mercati UE

Una media impresa del Mezzogiorno su quattro subisce un impatto elevato dai dazi introdotti dall’amministrazione americana e una su due prevede come effetto una riduzione delle esportazioni verso gli USA. In aggiunta, solo il 7,8% è disposto a sopportare il peso delle tariffe pur di continuare a vendere negli Stati Uniti. Anche per questo, il 35,3% punta su mercati esteri alternativi all’interno dell’UE, mentre il 20% cercherà nuove opportunità al di fuori dell’Unione. Non a caso, gli incentivi all’export sono lo strumento di supporto di gran lunga più richiesto dalle Mid-Cap del Sud (66,7%).

 

Strategie attuate dalle medie imprese per far fronte ai dazi (quota % di medie imprese)

Fonte: Indagine Centro Studi Tagliacarne-Unioncamere, 2025 (domanda a risposta multipla).

 

***

 

Principali dati delle medie imprese industriali nelle regioni del Mezzogiorno

Regione

Numero aziende

Fatturato

Export

Numero dipendenti

Dati 2023 (€ milioni)

Abruzzo

58

2.682

922

8.196

Molise

6

452

123

616

Campania

171

10.123

3.093

19.600

Puglia

74

4.146

1.041

10.693

Basilicata

17

564

194

1.687

Calabria

15

696

215

1.847

Sicilia

49

2.394

749

5.789

Sardegna

19

932

120

2.435

 

N.B. I dati regionali sono stati elaborati assumendo i bilanci delle singole società allo scopo di limitare l’effetto dei gruppi plurilocalizzati; pertanto, essi non sono immediatamente raffrontabili con quelli aggregati per macroaree che tengono conto anche dei consolidati.

 

Fonte: Area Studi Mediobanca su dati propri.

 

 

 

Ultima modifica: Martedì 16 Dicembre 2025
Mercoledì 19 Novembre 2025

Impresa Italia

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Ultima modifica: Mercoledì 19 Novembre 2025
Martedì 11 Novembre 2025

Il nuovo numero di Unioncamere Economia & Imprese

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È disponibile il nuovo numero di Unioncamere Economia & Imprese, il magazine digitale con articoli e contenuti sulle attività di Unioncamere e delle Camere di commercio.

Apre il numero l’editoriale del direttore Paoletti contenente alcune riflessioni sul Green Deal e le difficoltà dell’automotive europeo.

Il primo articolo è dedicato all’Assemblea delle Camere di commercio, durante la quale, a 10 anni dall’avvio della riforma delle Camere di commercio, il presidente di Unioncamere Andrea Prete ha fatto il punto sui cambiamenti e le evoluzioni del sistema camerale.

Al centro dell’articolo successivo gli strumenti messi a punto dal Centro Studi G. Tagliacarne per supportare le Camere di commercio nel fornire informazioni sulle dinamiche socio-economiche del territorio: l’hub informativo C-Stat, Dataview e Urban Pulse-15.

A seguire, il punto della situazione sulla digitalizzazione delle imprese italiane, che è stato al centro del recente evento “Transizione digitale per le piccole imprese: strumenti e risorse disponibili”, organizzato da Unioncamere in partnership con il gruppo Sole 24 Ore. Nel magazine si parla inoltre dei vincitori di TOP of the PID 2025, promosso da Unioncamere e Dintec con la rete dei Punti Impresa Digitale delle Camere di commercio; dell’edizione 2025 di Internet Governance Forum Italia, promossa da Unioncamere e ospitata a Roma presso gli Horti Sallustiani e al Maker Faire Rome, la fiera dell’innovazione organizzata dalla Camera di commercio di Roma; della nuova versione di impresa italia, l’app realizzata da InfoCamere che permette a oltre 500mila imprenditori italiani di accedere via smartphone ai documenti ufficiali delle proprie aziende e ad altri servizi innovativi delle Camere di commercio.

E molto altro ancora... Buona lettura!

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Ultima modifica: Martedì 11 Novembre 2025
Mercoledì 29 Ottobre 2025

Camere di commercio: 10 anni dalla riforma

Più donne al vertice, più laureati, più servizi innovativi dedicati alle imprese e al territorio. Alla resa dei conti, la riforma imposta alle Camere di commercio dalla Legge sulla pubblica amministrazione del 2015, per quanto complessa e non priva di inciampi, ha consegnato al Paese una rete di strutture più snelle ma più robuste, più efficienti ed efficaci nella propria azione.

Lo ha sottolineato il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, nel suo intervento all’Assemblea di Unioncamere.

La legge, ha ricordato, imponeva di ridurre il numero delle strutture da 105 a 60, attraverso accorpamenti tra Camere dettati dal numero minimo di imprese iscritte (75mila); riduceva le aziende speciali, bracci operativi delle Camere nei territori, portandole da 117 a 60; tagliava alcune funzioni “storiche”, come quella riguardante l’internazionalizzazione delle imprese, delimitandone e circoscrivendone altre.

“Il sistema camerale ha reagito bene agli input della riforma”, ha detto Prete “e ha saputo riconquistare il ruolo di amministrazione di riferimento delle imprese sui territori rinnovandosi al proprio interno”.

Oggi le Camere di commercio registrano una maggiore presenza femminile negli organi di vertice (nei Consigli le donne sono intorno al 30%, quasi 10 punti in più del 2014); nel personale, che si è ridotto di numero, è cresciuto il numero dei laureati, ora superiore al 52% del totale dei dipendenti camerali (erano meno del 40% nel 2014); quasi un quarto del personale oggi si occupa di funzioni di promozione (dal 16% del 2014); è stata effettuata una concentrazione delle partecipazioni nelle diverse società, con una maggiore focalizzazione in quelle che operano per la diffusione dell’innovazione tecnologica e lo sviluppo locale.

Secondo il presidente Prete, “sui temi della digitalizzazione e delle nuove tecnologie, della transizione sostenibile, della semplificazione amministrativa, della composizione delle crisi di impresa, del mercato del lavoro e della finanza, il sistema camerale ha acquisito un nuovo ruolo e un riconoscimento ampio anche da parte delle imprese”.

Ultima modifica: Mercoledì 29 Ottobre 2025
Venerdì 24 Ottobre 2025

Premio Impresa Ambiente: al via la XIII edizione

Si aprono oggi le candidature per la XIII^ edizione del Premio Impresa Ambiente, il più autorevole riconoscimento nazionale per le imprese italiane che investono in un futuro sostenibile contribuendo attivamente agli obiettivi dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

L'iniziativa, promossa dalla Camera di Commercio di Venezia Rovigo e da Unioncamere, con il supporto di Assocamerestero e della Stazione Sperimentale del Vetro (SSV), si rivolge a tutte le imprese, dalle micro alle grandi, che, con i loro prodotti, processi e strategie gestionali hanno saputo integrare la sostenibilità come motore di innovazione e competitività, tracciando, con il loro impegno, la rotta per un'economia più verde e responsabile.

Le aziende interessate avranno tempo fino alle ore 24:00 del 24 gennaio 2026 per presentare la propria candidatura on line, attraverso il sito ufficiale di progetto -  www.premioimpresambiente.it - nel quale sono disponibili chiarimenti e FAQ utili sui requisiti previsti dalle diverse categorie di premiazione.  La partecipazione è aperta anche alle imprese estere fondate da imprenditori italiani e iscritte alle Camere di Commercio del network  internazionale di Assocamerestero.

Fin dalla prima edizione le diverse categorie del Premio hanno portato alla luce le storie di eccellenza di aziende che rappresentano buone prassi di impegno sul fronte della responsabilità sociale ambientale. Anche la XIII edizione punta a valorizzare modelli di business e progetti di sviluppo aziendale innovativi e sostenibili che possano contribuire a diffondere la nuova cultura aziendale orientata alla sostenibilità.

Si guarda alle imprese di ogni dimensione che, nei fatti, hanno saputo trasformare pratiche etiche da un'azione facoltativa a una parte integrante e strategica del business, che si traduce in investimenti sostenibili e progetti di responsabilità sociale. In quest’ottica, l’iniziativa promuove e sostiene la diffusione di una cultura aziendale che punti ad integrare la sostenibilità nelle sue tre dimensioni nella strategia aziendale, e vuole valorizzare esempi concreti di aziende, che con le loro progettualità, possano ispirare altri operatori economici.

Come per la scorsa edizione, sono quattro le categorie previste dal bando:

·    Miglior gestione per lo sviluppo sostenibile: per le imprese che hanno fatto della sostenibilità il cuore della propria strategia, generando valore per l'organizzazione aziendale e per la comunità ed impegnandosi nella misurazione dell’impatto delle proprie attività sull’intera filiera;

·    Miglior prodotto o servizio per lo sviluppo sostenibile: un premio sdoppiato per micro/piccole e medie/grandi imprese che hanno creato prodotti o servizi innovativi, capaci di migliorare la qualità della vita nel rispetto del Pianeta, riducendo l’impatto ambientale o promuovendo pratiche produttive e modelli di consumo sostenibili, che contribuiscono ad un progresso sociale più equo;

·    Miglior processo/tecnologia per lo sviluppo sostenibile: un premio dedicato alle innovazioni tecnologiche o all’evoluzione di processi esistenti, ottimizzando l'uso delle risorse, riducendo  l'impatto ambientale, promuovendo l’economia circolare e l’uso di risorse e materiali sostenibili;

·    Miglior cooperazione per lo sviluppo sostenibile: un riconoscimento alle partnership internazionali che operano in Paesi in via di sviluppo o economie di transizione, che unendo le forze tra pubblico e privato, così come tra profit e nonprofit, perseguono gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (SDGs) con un impatto positivo su ambiente, economia e società.

Le candidature al Premio Impresa Ambiente presentate in una delle categorie previste dal bando possono, inoltre, concorrere per i Premi Speciali trasversali:

●    Giovane Imprenditore: per i talenti under 40 che si sono distinti per visione e impegno nella ricerca di soluzioni sostenibili.

●    Start-up innovativa: un premio per le imprese ad alto potenziale innovativo qualificate come start-up innovative (ai sensi dell’art. 25, comma 2 del Decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179), che si sono distinte per progetti di ricerca e sviluppo orientati alla sostenibilità ambientale;

●    Assocamerestero: riservato alle imprese estere​ regolarmente iscritte alle Camere di Commercio appartenenti al circuito Assocamerestero, che rappresentano eccellenze "verdi" in termini di progetti e partnership volte alla sostenibilità.

A seguito di una prima istruttoria formale affidata alla Segreteria organizzativa del Premio Impresa Ambiente, incaricata dei controlli amministrativi e della verifica dell’ammissibilità in base ai  requisiti previsti dal bando, la selezione finale dei vincitori sarà  effettuata da un’apposita Giuria composta da esperti delle tematiche ambientali e da autorevoli esponenti delle Istituzioni, del Sistema Camerale, della ricerca e del sistema economico - produttivo.

La cerimonia pubblica di premiazione si terrà a Venezia il 10 aprile 2026, alla presenza della Giuria e delle  istituzioni e sarà trasmessa in diretta streaming a livello nazionale. 

Ultima modifica: Venerdì 24 Ottobre 2025
Giovedì 23 Ottobre 2025

USE CASE su Transizione Energetica e Comunità Energetiche delle Rinnovabili

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=> SCARICA IL PDF DELLO USE CASE AGRICOLO <=

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=> SCARICA IL PDF DELLO USE CASE AGROALIMENTARE <=

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Ultima modifica: Giovedì 23 Ottobre 2025
Mercoledì 22 Ottobre 2025

Certificazione delle competenze – Tessile Abbigliamento Moda

Mercoledì 29 ottobre, dalle ore 14.00 alle ore 15.30, si terrà il webinar di presentazione/aggiornamento del percorso di “Certificazione delle competenze – Tessile Abbigliamento Moda”, promosso nell’ambito della collaborazione tra la rete di scuole TAMConfindustria Moda, Confindustria Accessori Moda e Unioncamere.

Il percorso, sviluppato con il coinvolgimento delle scuole, delle imprese e del sistema camerale, si inserisce nelle attività di valorizzazione delle competenze degli studenti impegnati nei PCTO e rappresenta un’opportunità concreta per favorire il raccordo tra mondo della formazione e mondo del lavoro, in particolare nei settori del tessile abbigliamento moda.

Il webinar sarà l’occasione per:

  • illustrare obiettivi, struttura e modalità operative del percorso;
  • condividere il ruolo dei diversi attori coinvolti (scuole, associazioni territoriali di categoria, Camere di commercio);
  • presentare le modalità di partecipazione e i prossimi passi.

Per confermare la presenza, si invita a compilare il seguente form di registrazione:
https://forms.gle/ajUZoCCk1qF3VGX79

Ultima modifica: Mercoledì 22 Ottobre 2025
Martedì 21 Ottobre 2025

DATAMORE: la dashboard che trasforma i numeri dell’ impresa in decisioni strategiche chiare e immediate

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Datamore: i dati diventano strategie di crescita

Ogni azienda produce dati, ogni giorno. La vera domanda è: quei dati stanno davvero lavorando per l’azienda?

Datamore è la dashboard che trasforma i numeri dell’impresa in decisioni strategiche chiare e immediate.

Non più fogli Excel infiniti o report caotici: in pochi clic una visione completa e intuitiva dell’andamento aziendale.

Con Datamore è possibile:

  • Monitorare gli indicatori chiave in tempo reale, con la possibilità di accedere da ogni dispositivo;
  • Analizzare trend e connessioni nascoste per scoprire nuove opportunità di sviluppo.
  • Agire subito, con pagine operative personalizzate che aiutano a migliorare processi e risultati.

È uno strumento pensato per imprenditori e manager che vogliono incrementare i volumi, migliorare la redditività e guidare la crescita della propria azienda con lucidità e velocità, senza perdersi tra i numeri.

In più, è integrato con un Agente di Intelligenza Artificiale: si ha la possibilità di porre domande in linguaggio naturale, come chiedere “Come stanno andando le vendite rispetto al mese scorso?”, e ricevere risposte immediate.

Con Datamore i dati diventano il motore del tuo sviluppo, dando ad imprenditori e manager il controllo per prendere decisioni più consapevoli e focalizzate sulla crescita aziendale.

Si riportano i link per visionare i siti di Datamore ed Innogea.

Link al sito Datamore: https://www.datamorebi.com/

Link al sito Innogea: https://innogea.com/

 

Ultima modifica: Martedì 21 Ottobre 2025
Martedì 14 Ottobre 2025

PERCORSI DI CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

Il 20 Ottobre, dalle ore 15:30 alle ore 17:30, si presenteranno i due percorsi di certificazione delle competenze sviluppati da Unioncamere. L'incontro è rivolto anche a scuole, imprese ed esperti che saranno coinvolti nello sviluppo delle attività. 
Registrazione obbligatoria: https://forms.gle/DSjcxURdAeHb5LwP9

Programma dei Lavori
15:30-16:30 | Competenze di Cittadinanza per lo Sviluppo Sostenibile

16:30-17:30 | Competenze Imprenditive secondo il Modello Olivettiano

Per entrambe le sessioni è previsto un momento di Q&A

Ultima modifica: Lunedì 20 Ottobre 2025
Lunedì 13 Ottobre 2025

#Educareallafinanza - SAVE THE DATE EVENTO FINALE

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Scopri il programma e le modalità di partecipazione a breve su: www.iopensopositivo.eu o scrivendo a: info@iopensopositivo.eu

 

Ultima modifica: Lunedì 13 Ottobre 2025